
Indovinelli rimati.
Passatempo istruttivo per passare del tempo
tenendo la mente impegnata, e divertendosi.
Ottimo per bambini piccoli...
e per ragazzi fino ai cento anni.
Risposte
401. Con questo nome c’era una nave da guerra: atagerF ma c’è anche un capitano ed un uccello. La nave non c’è più, è d’anteguerra, mentre l’uccello non è per niente bello.
402. Sono brutto e peloso, ma non mi ognaR neanche se non prendo una mosca nella tela, oppure piove a dirotto e mi faccio un bagno, o quando, la tela, il vento se la porta via come una vela.
403. Sono una nave a vela molto antica, atteloG e porto il nome di una piccola gola. Avevo solo due alberi e a camminare facevo fatica, però chi stava con me, faceva una buona scuola.
404. Sono nera ed ho un pettine in testa alodnoG e scivolo sulle acque della laguna. Gli innamorati, quando spunta la luna sdraiati su di me vanno fuori di testa.
La chiesa è il "Club dei peccatori." (V. Gambardella)
405. Suono sul ring e non in una banda gnoG mentre due uomini di brutto se le danno. Non per vantarmi, sono io quello che comanda, difatti al mio comando, i due, vengono e vanno.
406. Vivo in mare, ho otto zampe e due bocche. oihcnarG Quando la gente sbaglia dice che mi ha preso: ma non è vero niente, quindi non date peso a quella gente che dice cose sciocche.
407. Mi vesto di lana anche se si suda, aroceP ma ogni anno, il mio padrone, armato di forbicioni, mi spoglia nuda, per fare a voi uomini il maglione.
408. Ogni giorno, a suo modo, ognuno di noi una ne combatte. arreuG Chi la fa con le macchine per attraversare la strada, e chi imbraccia le armi e contro un altro popolo s’imbatte. Solo ai generali fa piacere, agli altri non aggrada!
409. Sono un uccello nero, e ve lo garantisco; olreM ma quello che mi domando, e non gradisco, è: perché con tanti nomi in giro, come me chiamare occorre quei ricami in muratura che sono in cima ad un’antica torre?
410. Il fabbro lavora su di me con il martello eniducnI ed io non trovo nessuno che mi difende. Io sopporto tutto e non mi arrovello: anzi è il ferro che su di me arrossisce e si distende.
411. Batto l’incudine che non mi ha fatto niente, olletraM ma non lo faccio di mia iniziativa. Io mi preoccupo per lei, ma lei è resistente e non mi odia: “Nelle pause di lavoro facciamo comitiva.”
La consuetudine spegne la luce della vita. (V. Gambardella)
412. Sono cilindrica e verdina anihccuZ e porto un fiore giallo sulla testolina. Con il mio fiore si fanno le pizzette e con me puoi fare le zucchette.
413. Dentro di me ho una mina, atitaM ma non sono esplosiva. A scuola mi porta ogni bambina nella sua cartella esclusiva.
414. In Africa nei fiumi e laghi sono a vivacchiare, omatopoppI e solo di notte esco per mangiare. Sono grasso e sgraziato, ho un’andatura infame, con la bocca grandissima e manco di pelame.
415. Sono la parte tagliente del coltello e della spada, amaL oppure sono anche un animale scostumato che sputa in faccia se viene importunato… Se stai pensando al Dalai, sei sulla buona strada.
416. Dalle mucche lo prende il mungitore. oiattaL Quello che voglio sapere è il nome del signore che quel liquido bianco nutriente e saporito vende, e che se non lo vende in tempo si rapprende.
417. Lava, sciacqua e asciuga ma non è la genitrice. ecirtavaL Non è neanche la donna di servizio: anzi non è una persona. Ti dò un indizio: “ha il vizio di girare per ore come una danzatrice.”
418. Come si chiama quella piccola lente aihccitneL che si mangia da sola o con la pasta? Non mi sembra una domanda intelligente perciò di me che ve la porgo non sono entusiasta.
Chi viaggia con la fantasia, spende poco e non trova mai traffico. (V. Gambardella)
419. Sono un grosso gatto col ciuffo sulle orecchie, ecniL ed ho una vista acuta ch’è proverbiale. Però anche noi, quando diventiamo vecchie, avremmo bisogno di lenti o del cannocchiale.
420. Ogni popolo ha la sua, augniL ed ogni bocca ne ha una. A volte te la mozzichi e ti fai la bua: Forse è l’unica cosa che tutti gli esseri viventi accomuna.
421. Sono un animale che vivo in acque assai distese, artnoL e con pesciolini, crostacei e rane mi tolgo la fame. Ho una pelliccia morbidissima color rame… e se mi cambiate una consonante… divento inglese.
422. Anche d’estate porto addosso decine di maglie, alled anetaC e mi diverto a correre e non sudo. attelcicib Non mi trovi se vai a scavare nelle anticaglie, ma nelle moderne porto il carter come scudo.
423. Sono Martino e son pescatore; nitraM sono un uccello di pesci predatore; erotacsep lavoro nei fiumi anche in giornate tetre e scovo i pesciolini da sotto le pietre.
424. Sono un animale grigio e nero, grande quanto un cane; ossaT ho grandi unghioni che mi servono per cacciare e per scavar le tane. Al maschile può darsi pure che mi si debba avere; al femminile invece per molti sono un vero salasso. Chi è onesto, con un nodo alla gola fa il proprio dovere, ma ci son molti che appena gli arriva l’ingiunzione va in collasso.
425. Per i pescatori del baltico sono una miniera. ozzulreM Fresco mi chiamano in una maniera, ma essiccato divento stoccafisso e baccalà. Dal mio fegato si estrae un olio pieno di vitamina A.
I parati, sono i pirati, “presi” e messi con le spalle al muro. (V. Gambardella)
426. Portiamo la divisa e siamo sottufficiali; illaicseraM ci piace il mare ma non ci vogliamo raffreddare, ragion per cui quando andiamo a nuotare, oltre i costumi, ci portiamo una scorta di scialli.
427. Posso anche essere fisicamente il doppio di un tenore, onarposozzeM ma mi chiamano “mezzo”: forse perché sto “sul culo del soprano.” Sono una voce femminile che sta tra il contralto ed il soprano. Lo so ch’è difficile, ma voi indovinatelo: fatemi il favore!
428. Gli uccelli, non stanziali, la fanno ogni stagione; enoizargiM dal freddo vanno al caldo e poi ritornano da dove son venuti: “E’ una prassi escogitata dalla natura per evitare l’estinzione.”
429. In mano al soldato sono un’arma; artiM In testa al papa divento un copricapo.
430. Io ricevo soltanto, ma dicono che porto. otroP Quand’è sera accendo la lanterna, e con i lampi attiro e divento la taverna di grandi navi e barche da diporto.
431. Come animale dò fastidio agli esseri umani; acsoM come città dò fastidio agli americani. A volte i bimbi mi accecano…“ma è solo per gioco:” lo fanno soltanto per trastullarsi un poco.
432. Sono seguace di una certa religione… ossodotrO ma non accetto che mi seminiate addosso!
433. Se lo chiede il cacciatore quando mi da la caccia: adratO (sono un uccello.) Questa mattina farà presto… O tarda?
434. Faccio la ruota ma non son gommista; enovaP La faccio per sembrare bello ad una graziosa e bella gallinella sperando che s’innamori di me a prima vista.
Ad occhi aperti sono quasi cieco, ma quando chiudo gli occhi vedo tutto. (V. Gambardella)
435. Dalla nascita sono stato: “il sacrificale.” ollengA Vivo con mia madre in gregge e son gioviale; ma quando la festa del signore s’avvicina, gli uomini, di quelli come me, fanno una carneficina.
436. Chi è quell’uccello con sfumature rosse ossoritteP che invece di dipingersi la faccia si dipinge il petto?
437. Mia madre è pingue, ma noi siamo magrolini. oniugniP Vivo sui ghiacci e mi nutro di pesciolini. Ho un andatura strana, ma in acqua nuoto benone... Il mio vestito è simile a un frac… Dimmi la verità, col frac non ti ho dato un aiutone?
438. Ci chiamano così, “riposte”, ma è una favola. etasoP Siamo sempre in movimento tra bocca e denti: siamo una triplice di utensili a cui piace la tavola. Dopo di noi, gli scostumati, usano gli stuzzicadenti.
439. Sono un uccello che passa due volte sull’Italia, ailgauQ e tutte e due le volte trovo di cacciatori un’accozzaglia. Quando dall’alto li vedo, il mio cuore si squaglia, perché penso ai miei piccoli che lascio senza balia.
440. Questa cosa è veramente bestiale. oniriG Sono il figlio della rana nella vita iniziale, e non mi spiego, per quale motivo mi danno un nome, che non è: ranocchio primitivo?
441. Sono un apparecchio a reazione, erottaeR ma non reagisco mai senza motivo. Sia d’inverno che nel periodo estivo, la gente faccio volare: mi basta l’accensione.
Anche una grande emozione, se provata in continuazione può dare assuefazione. (V. Gambardella)
442. Se mangi troppo, dopo ti fa male aicnaP e il pantalone non riesci più ad abbottonare. Cresce molto, ed è una cosa naturale ad una donna che un bimbo sta ad aspettare.
443. Mi sai dire come si chiama quel raggruppamento otnemiggeR di soldati che stanno in caserma o in accampamento, non per fare guerre, ma soltanto per reggersi il mento? Se indovini, ti nomino sul campo “Capitano di complemento.”
444. Adesso ti faccio una domanda da far girare le frattaglie. enoilgattaB Come si chiama quell’unità tattica, una delle maglie dell’esercito, fatta di molti soldati… che fanno grosse battaglie?
445. Nell’esercito è la più piccola maglia della catena; ardauqS ma aiuta anche il disegnatore a tirare linee diritte. Poi ci sarebbe, con lo stesso nome quella di pallone, che se vince diventa di colpo uno squadrone.
446. Hai il cervello di una tartaruga: eram lA se non sai dove si trova il bagnasciuga. Si trova al mare o in montagna, oppure è un posto di campagna?
447. A me sembra che i cancelli li faccia il fabbro; otartsigaM Allora che mestiere fa chi dice di fare il cancelliere?
448. La cancelleria è un deposito di cancelli da buttare, led oiciffU oppure è un luogo dove si portano i quaderni scritti a cancellare? ereillecnaC
Proverbio Cinese. Se vuoi essere felice un’ora, scegli una donna. Se vuoi essere felice un anno, scegli un’amica. Se vuoi essere felice per sempre, scegli la natura.
449. Vende roba per scrivere e colorare airelotraC per cui è la gioia dei bambini che vanno a scuola. Là dentro ci trovi anche i libri che dovrai studiare: e se non studi vedo nel tuo futuro una cazzuola.
450. Portano lo stesso nome, una nave ed un cappello. aculeF Della nave ti dirò ch’è antica ed aveva belle forme. Del cappello: ch’è indossato dai diplomatici in alta uniforme. Mi sai dire qual è questo nome senza appello?
451. E’ una carta da giuoco, molto buona, attaM a cui si può attribuire qualsiasi valore… o una donna che ha perduto il senno e non ragiona.
452. Qual è il nome di quel gas che puzza onateM meno del gas ch’esce dal corpo umano, perché esce solo da metà dell’ano? 453. Dirmi il nome sapreste angatnoM di quel rilievo terrestre: che se Maometto non la va a trovare, è lei che si muove e lo va ad incontrare?
454. Questa domanda, per voi è un poco cattivina, attevaN ma con l’aiuto della mamma me lo dovreste dire. Ho il nome di una piccola nave, ma sono una rotellina che porta il secondo filo nella macchina per cucire.
455. Sono uno strumento musicale a fiato; aniracO sono di ceramica e da molti buchi sono affetta. Il mio nome, con “rina” di filato, somiglia a quella che nel cortil sculetta.
456. Da vista o da passeggio, poco importa. ilaihccO Sono fatto di plastica e di vetro e mi appoggio sopra il naso, e dietro l’orecchio… chiamano quattrocchi a chi mi porta.
La cosa sembrerà un po' macabra, ma mi sono sempre chiesto: "Se la polizia arresta un delinquente con un braccio amputato, come fa a mettergli le manette? (V. Gambardella)
457. Sono un eccellente pesce marino anirbmO e per questo di molti pescatori nel mirino. A volta capita che qualche invidiosa si adombra, e va dicendo in giro che faccio… un poco d’ombra.
458. Sono un’oca giovane, che non capisce un’acca, arepaP e che non sa galleggiare in poca acqua. Ma son più conosciuta, quando sotto i riflettori, in teatro, mi prendono gli attori.
459. Il petto delle donne, è fatto di due pallette: otteparaP che io non paro, perché non son portiere. Come si chiama una struttura che permette di affacciarsi senza il pericolo di cadere?
460. Peccato che il mio nome non dice esattamente ciò che faccio. ereihccurraP Soddisfo le donne; e premetto che il mio non è un mestieraccio. Le donne, vengono da me per farseli tagliare, lavare od aggiustare; in realtà, io quelle cose fatte di capelli posticci non le ho mai saputo fare!
461. E’ colpa della melanina; io non ho niente da vergognarmi, assorelleP perché son rosso da quando sono nato. Ho combattuto contro chi voleva scacciarmi dalla mia terra americana, ma sono stato annientato.
462. Sono un uccello pesante, a coda corta; onacilleP ho un becco lungo a spatola, e appena sotto, una borsa per contenere i pesci che tengo di scorta: da portare ai miei figli che non mangiano dalla notte scorsa.
463. Corpo celeste che non brilla di luce propria; atenaiP e sopravveste che il prete indossa per dir messa. Per aiutarti, sul primo, ti dirò che è quì che si fa la storia, e ci abitiamo noi. Sul secondo: che non è sempre la stessa.
Le aspirazioni di un Napoletano trapiantato in Arabia Saudita: Fare il parcheggiatore abusivo dei sandali lasciati fuori la Moschea. (V. Gambardella)
464. Se fossi d’oro non sarei buono da mangiare, orodomoP invece sono rosso e faccio le insalate. Se insieme al tonno e un po’ di sale mi mischiate, otterrete una cosa squisita da degustare.
465. Vedere un fuoco acceso e spegnerlo rientra nei nostri: ireipmoP difatti non appena ci viene segnalato, corriamo e lo spegniamo. Spesso, sulle date non ci troviamo, e con la gente bugiarda litighiamo: “Noi pompiamo oggi, e loro dicono che abbiamo pompato ieri!”
466. Appena visto vengo a calci preso enollaP e non trovo mai sul campo un difensore. Forse è meglio, perché se vengo difeso vengo preso a calci dallo stesso tutore.
467. Ci son quelli d’albergo e quelli di condomini, ireitroP poi ci sono quelli che lo fanno per gioco… e pur giocando vengono riempiti di quattrini.
468. A un topo comune ci pensa il gatto, ogrebla’d opoT oppure si ricorre a trappole e veleni: ed ecco fatto. “ordaL”= Mi sai dire perché per un topo d’albergo, visto ieri, invece del gatto, chiamarono polizia e carabinieri?
469. Mi sai dire il perché sono stato incarcerato otabur = oserP con l’accusa di indebita appropriazione, quando ho “preso” un treno che s’era fermato al mio paese, sul binario numero tre della stazione?
470. Chi: Dopo aver polli e conigli maciullati e stritolati, itneD uno alla volta, con mio disappunto, se ne sono andati, lasciandomi la bocca sguarnita e senza sorriso. In verità: “Avrei preferito d’esser circonciso!”
La follia dell’amore è di credersi eterno. . (Joubert)
471. Ogni città ha una regione oetA ed ogni uomo ha una religione. Ma se qualcuno non ha fede… Come viene chiamato quello che non crede?
472. Non respingo perché sono asociale, etnegnipseR ma lo faccio sui treni per un fatto precauzionale. Sono montato in testa ad ogni carrozza e m’incontro coi miei amici solo se si cozza.
473. In mare vivo ovunque: sulle barche abitualmente; etnegavlaS ma in campagna non servo proprio a niente. Sono pieno d’aria, ma non son borioso. Salvo tanta gente ma non per questo sono ampolloso.
474. Potrebbe essere alternata, ma se sei audace, amiR a lei, quando più la baci più gli piace.
475. A grandi e piccini sono Cara allemaraC e mi trovate nel bar e sulla bancarella. Come cuore, posso avere liquore o una nocella e sono molto ricercata da chi ha la bocca amara.
476. Sono con tanti ingredienti preparato otaleG perché ad ognuno piaccio di un diverso gusto. Vengo da tutti, in specie dai bambini, leccato, e d’estate, con quel caldo, mi pare anche giusto.
477. Sono nativa americana, e cresco sotto terra afflitta. atataP Sono buona per primo e per contorno, in special modo quando son fatta al forno… Ma la gioia dei bambini è quando sono fritta.
478. Gli interi, poverini se ne vanno, e solo io “resto.” otseR Voi, prima mi controllate se sono onesto, poi mi ricontate se sono quello giusto, e poi mi mettete nel borsellino…qualche donna nel busto.
Il sole dietro le nubi s’era nascosto, l’acqua scendeva giù adagio adagio: si trattava solo di una nuvola di passaggio messa lì apposta per spaventare i bagnanti d’agosto. (V. Gambardella)
479. Se sei un pittore te lo fai auto; ottartiR ma se non lo sei, devi fare dal fotografo uno scatto. Per la tessera e la patente, se vuoi guidare l’auto, devono essere a mezzo busto e non ripreso intatto.
480. Appartengo al regno animale e a quello vegetale. oicciR Del regno, pieno di spine son quell’animale, che al pericolo si arriccia per paura che qualcuno se lo magna. Come vegetale invece: sono l’involucro della castagna.
481. Te la danno quanto paghi, per quietanza, atuveciR e se non ce l’hai sta attento alla finanza, perché se per caso scopre che sei senza ti fa pagare una bella multa per penitenza.
482. E’ l’alimento base dei Cinesi… osiR e abbonda sulla bocca degli stolti. Ma non dalla bocca degli stolti vengono raccolti, e non piace solo ai Cinesi, ma in tutti i paesi.
483. E’ estratta dal latte e si spalma sul pane. attociR Dal nome sembrerebbe due volte cotta, ma non sono un esperto, in materia sono un cane, a cui piace soltanto la caciotta.
484. E’ fatta di parole che si alternano o si baciano, aiseoP e che legandosi una all’altra diventan versi. E’ il Poeta che lega insieme le cose che lo ispirano: però per farla, non basta un verso, ci vogliono diversi.
485. In città, come un pesce è muto, ocE ma nelle zone di montagna è risaputo che risponde giusto, anche se non è andato a scuola, in tutte le lingue, e vuole avere sempre l’ultima parola.
Due sbruffoni facevano a gara a chi la sparava più grossa sulla pesca. Io, disse il primo pesco soltanto pesci molto grossi. Peschi per caso le balene? chiese il secondo ironizzando. No! - rispose il primo - Le balene le uso come esca.
486. Vi sono quelle da corsa e da passeggio, attelciciB ed ogni bambino ha avuto questo aggeggio. Non ha bisogno di carburante per camminare, però se corri, senza essere allenato, ti farà affannare.
487. C’è chi tira e chi si fa tirare; erotaihcromiR io sono nato proprio per trainare. Sono un carro attrezzo del mare e aiuto le navi in avaria il porto a ritrovare.
488. Questo che ti descrivo è un patto ottaraB che avviene quando facciamo questo atto: “Tu dai una cosa a me, ed io dò una cosa a te.”
489. Una sola, sarà un’avanguardista, ma per fare primavera, enidnoR lei da sola non basta, ci vuole al minimo una schiera. Non viene da noi per la villeggiatura o qualche scusa; ma cerca il clima adatto che gli permetta una buona schiusa.
490. Sono formata da trentadue punte (non tutte essenziali) asoR quanti sono le direzioni dei venti. itnev ied Otto punte sono quelle più evidenti, e quattro vengono direttamente dai punti cardinali.
491. E’ l’azione che fa il ladro per mestiere, erabuR ma la fai anche tu quando di nascosto, prendi qualcosa che non dovevi avere, o quando il gatto, dallo spiedo, si frega l’arrosto.
492. Non sono un rubino nano, ottenibuR ma porto l’acqua per farvi lavare. Il rubino forse di me è più caro, però lui non vi può dissetare!
Com’è difficile convincere d’essere in errore, chi in buona fede è convinto d’essere nel vero! (n. n.)
493. Son del mare un pesce, detto azzurro, ecilA che al mercato vale meno delle triglie. Ma io non cerco il principe azzurro come quella ragazzina nel paese delle meraviglie!
494. Sembrerebbe che io sia della Sardegna, anidraS invece non ho patria, e sono indegna a stare in mezzo alla spigola e all’orata: però faccio il giro del mondo inscatolata.
495. Vivo nella sabbia del mare profondo, aloilgoS in essa trovo il mio cibo, e con essa mi confondo. Ho gli occhi all’insù, e sono non tanto bella da guardare, però sono di carne delicata e molto buona da mangiare.
496. Di certo non sono io che vado nei campi a spigolare: alogipS io sono del mare pulito un pesce di qualità pregiata. Sono bella al naturale e tutti mi vorrebbero pescare, perché sono superba quando vengo in ogni modo cucinata.
497. Vivo fra gli anfratti, al riparo dalle mareggiate. atsogarA Ho molti piedi e per vestito porto una corazza, ma siccome sotto la veste ho carni assai pregiate, ragion per cui i raffinati… mi spogliano come una ragazza.
498. Sono un pesce a reazione e per evitare guai oramalaC emetto una grande quantità di liquido nerastro simile all’inchiostro contenuto nei calamai. Sono simile a lui nel nome, ma da vivo son rossastro!
499. Vivo attaccata agli scogli del fondale acirtsO e dentro di me ho un frutto ricercato. Quando, dentro di me subentra il male, mi curo avvolgendo di madreperla il punto malato.
E’ meglio lasciare che parli per noi la nostra vita, piuttosto che le nostre parole. (Gandhi)
500. Vivo sotto la sabbia alognoV e ho due corna per respirare. Mi prende una rabbia quando da lì sotto mi vengono a pigliare. Dicono che di me ne bastano pochi etti, per insaporire da Dio un piatto di spaghetti.
501. Vivo sulla sabbia ed il mio corpo è fatto a punta. aniram alletS Quando sul mio cammino un riccio spunta, nonostante punga, con fare sornione lo aggancio, e in men che non si dica me lo mangio.
502. Nella vita fatta a scale elaS c’è chi scende e c’è chi sale. Si dice da sempre e davvero è: che senza un acino di me, la minestra persa è.
503. Sono un condimento da cucina epeP e faccio starnutire chi mi s’avvicina. Vengo usato dagli intenditori, e da chi allo stomaco non ha bruciori.
504. Vado come oliva, al frantoio ed esco vergine, oilO però se esco da Sansa, perdo la verginità. Sono buono sul pane cotto con fascine, ed anche su quello uscito dall’elettricità.
505. Sono figlio di Mais, ossia granone, nroc poP e vengo messo sul fuoco a scoppiettare, per allietare grandi e piccini e tutte le persone che di me son ghiotti e si vogliono ingozzare.
506. Gli brillano gli occhi se mi vede un piccione, enonarG e macinato brillano anche al polentone. Spezzettato piaccio anche agli uccelli: che poi finiranno nella polenta con gli oselli.
Camminavo per le vie di Damasco, ero senza scarpe, passai davanti ad una Sinagoga, ne vidi tante. Stavo per rubarne un paio quando vidi uscire un ragazzo senza gambe. Rinunciai e ringraziai il signore di avere i piedi... scalzi! (V. Gambardella)
507. Non sono vecchio, ma ho la testa bianchina. olovaC Sotto le mie foglie a mo’ d’ombrellini, tradizione vuole che nascono i bambini. Ho un difetto: puzzo un po’ quando mi si cucina!
508. Io, nell’orchestra faccio un gran casino ittaiP quando sull’altro mi sbatto o mi strofino. In casa averli è cosa naturale: se no mangi in terra come un animale. Attenti però a non far cozzare i tuoi e i suoi, altrimenti: chi rompe paga e i cocci sono suoi!
509. Il mio amico Al, viveva in una bicocca, accociblA e non aveva niente da portare alla bocca. Un giorno mise assieme il nome ed il casato, e si riempì la pancia di un frutto dorato.
510. Sono come le altre, una verdura, atalasnI e mi faccio i cavoli miei, finché dura. asoiccirpaC Qualcuno poi mi droga, ossia mi mette qualcosa, di forte dentro, e vengo incolpata d’esser capricciosa.
511. Sono un amante d’ogni bosco ognuF ed è lì che spontaneamente cresco. Non dalla polizia, ma sono molto ricercato: attenti però che fra di noi c’è qualcuno col dente avvelenato.
512. Di che colore era il cavallo bianco di Garibaldi? ocnaiB
513. Di che materiale erano le scarpette di Cenerentola? orteV
514. Che cosa dava fastidio, (non era una cicala), ollesiP lI alla bella principessa che non riusciva a dormire su venti materassi e venti cuscini? Oh, ma questa per dormire prendeva la scala?
Il prossimo sembra così lontano da noi che a volte è necessaria tutta una vita per raggiungerlo. (J.Green)
515. Come si chiamava quel bambino onicilloP che per ritrovare la strada di casa se la segnò buttando un sassolino o una briciola di pane preso in casa?
516. Come si chiamava il frutto aleM che la strega cattiva avvelenò e che in ogni fiaba, chi se lo mangiò se la vide sempre di brutto?
517. Chi incontrò Cappuccetto Rosso nel bosco, opuL lI mentre portava da mangiare alla nonna?
518. Da chi furono salvate erotaiccaC laD Cappuccetto Rosso e la nonna?
519. Mi sai dire se il pranzo, o lo spuntino onitseC che Cappuccetto Rosso portava alla nonnina era contenuto in una borsa o in un cestino?
520. Lo fa il dentista ed anche l’ingegnere: etnoP ma pure Noè sulla sua Arca lo doveva avere. Se non ci fosse, per andare o per tornare da una riva all’altra dovresti nuotare.
521. Mi sai dire chi era quel grande generale enoelopaN che sull’isola d’Elba si trovava male perché non era lì a villeggiare, ma era stato dal Re fatto esiliare?
522. E’ conosciuto come l’eroe dei due mondi, idlabiraG ma più che guerre faceva scaramucce. Partì da Genova con mille uomini pronti a morire per lui andando a Marsala senza cartucce.
Un servizio accettato controvoglia e svolto senza gioia, diventa un peso insopportabile. (n. n.)
523. Chi è quell’uomo, poi diventato santo, ocsecnarF naS che si spogliò di tutto per sposare “Madonna povertà” e che fondò l’ordine dei frati minori…e non soltanto. Scrisse pure un cantico dove per ogni cosa ringraziava l’aldilà?
524. Chi: In cielo è destinato a fare il portinaio orteiP naS e si arrabatta con milioni di chiavi? Solo chi non ha combinato manco un guaio ha il permesso d’entrare, altrimenti fra gli schiavi di Satana, nell’infocato inferno, ti manda, con il beneplacito del Padreterno!
525. Chi era quel militare che mentre a cavallo dava, onitraM naS incontrò un uomo povero che nudo per la strada camminava? Mise mano alla spada e fece in due il suo mantello: metà la tenne per se, e metà la dette al poverello. Quando è il suo onomastico, il contadino dice che in cantina tutti i fusti son diventati vino.
526. Che grado aveva quell’uomo rude, che nella sua barcaccia onatipaC per crudeltà e vendetta, per tutta la vita dette la caccia a quella povera balena bianca che nell’oceano navigava, senza rompere le scatole a lui e alla gente che passava?
527. E’ la capitale di un piccolo principato, ocanoM ma è anche una grande città della Germania. Chi ha fede e dal signore è chiamato si ritira in convento e porta il saio?
528. Ho cercato la gravità nella periferia di Bari, ortneciraB ma lo sapevo in partenza che non facevo centro. Ho chiesto informazioni a due in abiti talari per trovarla, e questi mi hanno mandato a Bari centro.
529. Chi pesa di più: un centimetro cubo d’oro o di piombo? orO
530. Come si chiama chi fa l’oroscopo: ogolortsA Astronomo o Astrologo?
Una spiga di grano matura abbassa la testa, una vuota rimane sempre diritta. (proverbio)
531. Cosa studia l’astronomo? irtsA ilG
532. Come si chiamava quella principessina evenacnaiB che mangiò una mela avvelenata che dalla strega cattiva era stata preparata, e che nel bosco trovò dei sette nani la casina?
533. Come si chiama quella fiaba alleB aL in cui una principessa viene atatnemrodda da un fuso avvelenato punta ocsob len e che invece di morire per cent’anni sviene?
534. Di sicuro saprai chi era quel burattino otteppeG ortsaM che ad ogni bugia si allungava il naso; ma mi sapresti dire, per caso, come si chiamava il suo padrino?
535. Chi è quell’animale marino, poco astuto, ecseP che appena vede un lombrico sopra un amo, invece di scappar via dice: “adesso mi disfamo,” ma resta agganciato e chiede aiuto, ma chi lo sente…è muto!
536. Siamo due fratelli gemelli che secondo la leggenda, apul anU per usurpare il trono di Alba Longa, in una giornata cupa, nostro zio gettò nel Tevere, ma che non gli riuscì la faccenda, in quanto fummo salvati da una (pupa): che l’intento di nostro zio sciupa. Tu devi dirmi, di questa storia un poco ingarbugliata chi era la pupa?
537. Io non amo nessuno, sono un selvaggio. olomoR Avevo un solo fratello e l’ho ucciso, perché non mi piaceva quel doppiaggio. Sono stato il primo a sedermi sul trono di Roma di sangue intriso!
538. Di una torta si fanno tante porzioni otacudelaM ed ogni commensale avrà la sua razione. Chi ne approfitta, come viene chiamato: Affamato, ben educato o maleducato?
I Marsupiali sono madri senza criterio, perché permettono ai loro piccoli di giocare in borsa. (V. Gambardella)
539. Riesce a fare torte e pasticcini ereiccitsaP lI che sono la gioia di grandi e piccini. Chi è che nel farli ci mette tanta cura e poi mette in vetrina la sua bravura?
540. Come si chiamava il primo uomo che mangiò omadA una mela dal ramo e Dio per castigarlo lo scacciò dal Paradiso, e per punizione sulla terra lo mandò?
541. Chi fu la prima donna che prese all’amo avE il primo uomo che si chiamava Adamo? In realtà, fu lei che senza usare alcuna cautela, prese, senza permesso, dall’albero la mela!
542. Prima del fattaccio della mela, anu noC Adamo ed Eva erano nudi come vermi, ocif id ailgoF ma subito dopo, come se fossero visti sugli schermi, provarono vergogna e si coprirono con una stoffa di tela? C’è un errore. Con che cosa si coprirono Adamo ed Eva?
543. Perché Adamo ed Eva, quando gli andò male ilg éhcreP il fatto della mela, del serpente ed accessori, non ilamina non si coprirono con una pelle d’animale, itats onare come hanno fatto poi i suoi successori? itaerc arocna
544. Spremiti un poco le meningi. aleT Se sei un pittore sopra ci dipingi. Se sai di Ulisse, saprai pure dirmi cosa faceva Penelope di giorno e di notte disfaceva?
545. Eolo è quel Dio che la spinge: alev a acraB così non ha bisogno di remare per camminare, quando si accinge ad attraversare in lungo e in largo il mare.
Un vigile urbano, quando telefona fuori città diventa interurbano? (V. Gambardella)
546. Le lancette dell’orologio che hai al polso, artsed osreV girano verso destra o verso sinistra?
547. Qual è fra tutte le lancette dell’orologio elled alleuQ quella più attaccata al quadrante? erO
548. L’esatto rumore di quando si bussa cot coT alla porta con le mani è: tic tac o toc toc?
549. E’ un animale o una cosa chi asoc anU ha un verso che fa tic tac?
550. Secondo una tua valutazione, zio Paperone, enocciR era povero in canna o era un riccone?
551. Sai dirmi come si chiama la “bellissima” aivilO fidanzata di braccio di ferro?
552. Per quanti anni dormì la principessa, otneC dopo di essersi punta con un fuso, nella fiaba della bella addormentata?
553. Come si chiama l’atto che si fa, quando alla stazione enoizaretilbO infili il biglietto per viaggiare in quella macchinetta?
554. Chi guida un’auto, si chiama autista; atoliP Come si chiama invece chi guida un’auto da corsa?
555. I paralleli sono i maschi delle parallele? eenil onoS etnatsoc aznatsid a
Un uomo può essere considerato un saggio, se ricerca la saggezza, ma se crede d’averla trovata è uno sciocco. (Proverbio Iraniano)
556. Se hai saputo rispondere alla domanda di sopra, onoS dovresti sapere anche se sono “ideali o messi in opra” ilaedi eeniL i paralleli per fare tutto il giro della terra?
557. Proseguiamo su questo punto, ci ho preso gusto. atnattotneC Sapresti dirmi di questi paralleli, qual è il numero giusto?
558. Giusto, sono 180 i paralleli; enidutital aL ma cosa li divide uno dall’altro?
559. Abbiamo appurato che sono 180 i paralleli, erotauqe‘lleD e che sono esattamente 90 a Sud e 90 a Nord. Ma a Nord e Sud di chi? Sei bravo se me lo sveli!
560. Abbiamo detto che i paralleli sono 180. onU Secondo te, anche gli equatori sono 180?
561. Dove vivono i pinguini: oiccaihg leN nel ghiaccio o nel deserto?
562. Dimmi i nomi di questi due fratelli molto uniti, e erotsaC figli di Zeus, Dio del mare, e di Leda. eculloP Uno di loro morì; l’altro dalla solitudine fu preda, e nella costellazione dei Gemelli son finiti.
563. Nella fiaba: “ La piccola fiammiferaria” odderf laD come morì la protagonista?
564. Biancaneve, aveva una madre o una matrigna? angirtam anU
565. Cosa interrogava la matrigna di Biancaneve oihcceps oL per sapere chi era la più bella del reame?
566. Quando lo specchio disse alla maligna nu òdnaM che la più bella era Biancaneve, cosa fece la matrigna? erotaiccac alrediccu rep
Predica ad un funerale. Noi vogliamo sempre sapere la ragione per cui una cosa cattiva è successa proprio a noi, come se sapendolo riuscissimo a cancellare od alleviare quella pena. Non riuscendolo a sapere, dobbiamo solo pensare che Dio non ci manda mai più di quanto possiamo sopportare.
567. Al cacciatore mancò il coraggio id erouc lI di uccidere una ragazza così bella; evenacnaiB allora per guadagnarsi l’appannaggio un cervo uccise, e portò la prova ad ella. (Qual era questa prova che la matrigna voleva?)
568. Quando si pulisce la casa della zia, aiziluP si fa pulizia oppure polizia?
569. Biancaneve non ritornò dalla matrigna a casa, ettes ioC perché aveva capito che questa la voleva morta. inaN Allora restò a vivere nel bosco senza casa, finché un giorno di lontano non scoprì una porta. (Di chi era quella casa e con chi visse Biancaneve?)
570. Uno scheletro è fatto di polpa, di ossa, o di grasso? asso iD
571. Sono un muscolo della tua gamba: oiccaploP non mi confondere col polpo cattivo. Trattami bene e ti terrò in gamba, altrimenti diventerò afflittivo.
572. Ponente, Occidente, Ovest, sono la stessa cosa? iS
573. Mi sai dire come si chiama etneirO la parte opposta all’occidente?
574. Cominciamo col dire duS aD che lo scirocco è un caldo vento. Secondo un tuo ragionamento, da Nord o da Sud ci viene a colpire?
La cortesia è l’arte di sopportare la noia senza annoiarsi. (Joubert)
575. Mi sai dire cosa significa schernire? eredireD Quando lo fanno a me, m’arrabbio molto e mando chi mi ha schernito a benedire.
576. Mi sai dire se si può sciorinare ovunque, euqnuvO oppure si deve sciorinare per forza in gabinetto?
577. Sprizza rapida e vivace dai carboni ardenti, allitnicS e a volta ne basta una per appiccar l’incendio.
578. Secondo il tuo parere di persona esperta: eravort ‘E la scoperta è un nuovo tipo di coperta? asoc anu aton non
579. Quanti erano gli apostoli di GesùCristo? icidoD
580. Da chi fu tradito Gesù Cristo? aduiG aD
581. Quello che ricevette Giuda in cambio del tradimento iraned 03 non gli bastò nemmeno per mangiare una pizza con gli amici; anzi pentito, si tolse la vita, e questi furono gli unici benefici. Mi sai dire quanto ricevette Giuda per il suo tradimento?
582. Era ancora buio, quando al gallo etlov erT gli venne voglia di fare il gallo. Salto addosso ad una gallina ma gli schiacciò un callo. Non gli rimase che dire: “Scusi signora, non lo faccio più! Mi sai dire,prima del canto del gallo, quante volte Pietro rinnegò Gesù?
583. Non esser frettoloso, prima pensa e poi rispondi cauto: ossificorC Gesù morì crocifisso o andò sotto un’auto?
584. Dopo tre giorni dalla morte, a Gesù, òticsusiR cosa successe di miracoloso? Quella volta fu un successo strepitoso, poi, fino ad oggi, non è successo più.
La legge è uguale per tutti! ma un barbone può avere gli arresti domicialiari? (V. Gambardella)
585. Entri in una miniera abbandonata, orefimmaif lI non per niente illuminata; All’interno, per farti luce, trovi: una candela; una scorta di secchi rovi; un lume a petrolio; un camino ed un frigorifero. Premetto che hai a disposizione un solo fiammifero; Per non sbagliare, tu cosa accenderesti come prima cosa?
586. Come vengono chiamati chi ha scritto i vangeli? itsilegnavE Catechisti, Vangelisti o Evangelisti?
587. Quanti sono gli evangelisti? orttauQ Ti chiedo il numero di quegli ufficiali, perché la chiesa prima, fece un repulisti.
588. A quale categoria di libri appartengono ircaS irbiL la Bibbia ed il Corano?
589. Rispettivamente, i libri di quali religioni e acilottaC sono la Bibbia e il Corano? anamlussuM
590. Sono un animale dal corpo sinuoso, ottaG e coi miei padroni sono molto affettuoso. Ho le unghie retrattili e non fisse, e accanto al muso tengo le vibrisse.
591. Davanti assomiglio ad una motocicletta, elled ottaG di dietro ho i cingoli come i carri armati; iven Per correre sulla neve vengo usato, e il nome di un animale mi hanno affibbiato.
592. Porto gli zoccoli come gli Olandesi, ollavaC ma gli uomini mi fanno le scarpe dal fabbro. Vivo in scuderie e stalle di tutti i paesi e per guidarmi, mi danno un morso dentro al labbro.
Un cretino di Creta, se si sposta a Crotone: diventa un Cretinone? (V. Gambardella)
593. Sono io la sfortunata e invece ho la nomea che porto sfortuna. atteviC Sono un uccello rapace a cui piace cacciare quando c’è la luna. Ho piume brune macchiate di bianco, un capo tozzo e grandi occhi gialli, e vengo amata molto meno dell’aquila, dei passeri e dei pappagalli.
594. Di un colombo comune ho sembianza e taglia enoicciP e un dì lontano facevo il porta ordini in battaglia. erotaiggaiv Se mi portano lontano, qualsiasi parte del mondo sia, se non mi succede un incidente, ritrovo sempre casa mia.
595. Al maschile viene punito dall’arbitro con un cartellino, allaF-ollaF di diverso colore, a seconda di ciò che ha fatto il birichino. Al femminile, è un guaio più serio. Se poi s’apre nello scafo, affonda: sia essa barca, nave, oppure motoscafo!
596. E’ rumorosa ed il corpo fa sobbalzare, essoT ed anche volendo non si può fermare. Se continua, il dottore bisogna chiamare, che ci darà uno sciroppo per farla calmare.
597. Sono a difesa dell’organismo otunratS e ciò che faccio, lo faccio per altruismo. Se dentro qualcosa di fastidioso m’entra, faccio una profonda ispirazione, e poi una brusca espirazione: e inondo di saliva chi mi sta vicino, anche se non centra.
598. Chi ti alza più del sole la temperatura? aittalaM
599. Dimmi chi sono. So disegnare colorare e progettare, atitaM e al posto della penna mi hanno scelta per votare. E’ risaputo che anche il migliore architetto mai inizierebbe con la penna un progetto!
600. Sono pieno di peli, ma non sono peloso. ollenneP Non ho bisogno né del dermatologo né dell’estetista; anzi è lei che ha bisogno del mio fare favoloso per rendere le signore più belle alla vista.
Lamentazioni. E Dio disse: "Io vi darò una terra dove scorre latte e miele". Non era più facile darci una terra dove scorreva acqua semplice: al limite ferrarelle? (V. Gambardella)
Fonti: Selezione dal Reader’s Digest.
Il Tao per un anno di Deng Ming - Dao
Il Piccolo libro della felicità di Andrea Giardina.
Proverbi napoletani e altro di (n. n.)*
Proverbi tratti da “Don Chisciotte e Sancio Panza.”
Qualche idea dall’Enigmistica e l’altra Enigmistica.
Miscellanea, di Vittorio Gambardella.
* Gli autori, per cause diverse “irrintracciabili” sono riportati con: (n. n.) in minuscolo.