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I miei Blog Poesie Indovinelli I Parte II Parte III Parte IV Parte V Parte VI Parte VII Parte

Questo post è formato da più di mille indovinelli rimati, diviso, per non appesantire il bronswer in sette parti. Ottimo per rinfrancar lo spirito e rinfrescar la mente. Adatto per bambini dai cinque ai cento anni.

sabato 15 novembre 2008

Indovinelli Rimati. III Parte


Indovinelli rimati.
Passatempo istruttivo per passare del tempo
tenendo la mente impegnata, e divertendosi.
Ottimo per bambini piccoli...
e per ragazzi fino ai cento anni
.


Risposte

401.  Con questo nome c’era una nave da guerra:                               atagerF
ma c’è anche un capitano ed un uccello.
La nave non c’è più, è d’anteguerra,
mentre l’uccello non è per niente bello.


402.  Sono brutto e peloso, ma non mi                                           ognaR
neanche se non prendo una mosca nella tela,
oppure piove a dirotto e mi faccio un bagno,
o quando, la tela, il vento se la porta via come una vela.


403.  Sono una nave a vela molto antica,                                      atteloG
e porto il nome di una piccola gola.
Avevo solo due alberi e a camminare facevo fatica,
però chi stava con me, faceva una buona scuola.


404.  Sono nera ed ho un pettine in testa                                     alodnoG
e scivolo sulle acque della laguna.
Gli innamorati, quando spunta la luna
sdraiati su di me vanno fuori di testa.


La chiesa è il
"Club dei peccatori."  (V. Gambardella)


405.  Suono sul ring e non in una banda                                          gnoG
mentre due uomini di brutto se le danno.
Non per vantarmi, sono io quello che comanda,
difatti al mio comando, i due, vengono e vanno.


406.  Vivo in mare, ho otto zampe e due bocche.                              oihcnarG
Quando la gente sbaglia dice che mi ha preso:
ma non è vero niente, quindi non date peso
a quella gente che dice cose sciocche.


407.  Mi vesto di lana anche se si suda,                                       aroceP
ma ogni anno, il mio padrone,
armato di forbicioni, mi spoglia nuda,
per fare a voi uomini il maglione.


408.  Ogni giorno, a suo modo, ognuno di noi una ne combatte.                  arreuG
Chi la fa con le macchine per attraversare la strada,
e chi imbraccia le armi e contro un altro popolo s’imbatte.
Solo ai generali fa piacere, agli altri non aggrada!


409.  Sono un uccello nero, e ve lo garantisco;                                 olreM
ma quello che mi domando, e non gradisco,
è: perché con tanti nomi in giro, come me chiamare occorre
quei ricami in muratura che sono in cima ad un’antica torre?


410.  Il fabbro lavora su di me con il martello                              eniducnI
ed io non trovo nessuno che mi difende.
Io sopporto tutto e non mi arrovello:
anzi è il ferro che su di me arrossisce e si distende.


411.  Batto l’incudine che non mi ha fatto niente,                           olletraM
ma non lo faccio di mia iniziativa.
Io mi preoccupo per lei, ma lei è resistente
e non mi odia: “Nelle pause di lavoro facciamo comitiva.”


La consuetudine
spegne la luce
della vita.   (V. Gambardella)


412.  Sono cilindrica e verdina                                              anihccuZ
e porto un fiore giallo sulla testolina.
Con il mio fiore si fanno le pizzette
e con me puoi fare le zucchette.


413.  Dentro di me ho una mina,                                                atitaM
ma non sono esplosiva.
A scuola mi porta ogni bambina
nella sua cartella esclusiva.


414.  In Africa nei fiumi e laghi sono a vivacchiare,                      omatopoppI
e solo di notte esco per mangiare.
Sono grasso e sgraziato, ho un’andatura infame,
con la bocca grandissima e manco di pelame.


415.  Sono la parte tagliente del coltello e della spada,                        amaL
oppure sono anche un animale scostumato
che sputa in faccia se viene importunato…
Se stai pensando al Dalai, sei sulla buona strada.


416.  Dalle mucche lo prende il mungitore.                                    oiattaL
Quello che voglio sapere è il nome del signore
che quel liquido bianco nutriente e saporito vende,
e che se non lo vende in tempo si rapprende.


417.  Lava, sciacqua e asciuga ma non è la genitrice.                       ecirtavaL
Non è neanche la donna di servizio:
anzi non è una persona. Ti dò un indizio:
“ha il vizio di girare per ore come una danzatrice.”


418.  Come si chiama quella piccola lente                                  aihccitneL
che si mangia da sola o con la pasta?
Non mi sembra una domanda intelligente
perciò di me che ve la porgo non sono entusiasta.


Chi viaggia con la fantasia,
spende poco e non
trova mai traffico.    (V. Gambardella)


419.  Sono un grosso gatto col ciuffo sulle orecchie,                           ecniL
ed ho una vista acuta ch’è proverbiale.
Però anche noi, quando diventiamo vecchie,
avremmo bisogno di lenti o del cannocchiale.


420.  Ogni popolo ha la sua,                                                   augniL
ed ogni bocca ne ha una.
A volte te la mozzichi e ti fai la bua:
Forse è l’unica cosa che tutti gli esseri viventi accomuna.


421.  Sono un animale che vivo in acque assai distese,                         artnoL
e con pesciolini, crostacei e rane mi tolgo la fame.
Ho una pelliccia morbidissima color rame…
e se mi cambiate una consonante… divento inglese.


422.  Anche d’estate porto addosso decine di maglie,                     alled anetaC
e mi diverto a correre e non sudo.                                   attelcicib
Non mi trovi se vai a scavare nelle anticaglie,
ma nelle moderne porto il carter come scudo.


423.  Sono Martino e son pescatore;                                            nitraM
sono un uccello di pesci predatore;                                   erotacsep
lavoro nei fiumi anche in giornate tetre
e scovo i pesciolini da sotto le pietre.


424.  Sono un animale grigio e nero, grande quanto un cane;                     ossaT
ho grandi unghioni che mi servono per cacciare e per scavar le tane.
Al maschile può darsi pure che mi si debba avere;
al femminile invece per molti sono un vero salasso.
Chi è onesto, con un nodo alla gola fa il proprio dovere,
ma ci son molti che appena gli arriva l’ingiunzione va in collasso.


425.  Per i pescatori del baltico sono una miniera.                          ozzulreM
Fresco mi chiamano in una maniera,
ma essiccato divento stoccafisso e baccalà.
Dal mio fegato si estrae un olio pieno di vitamina A.


I parati, sono i pirati, “presi”
e messi con le spalle al muro. (V. Gambardella)


426.  Portiamo la divisa e siamo sottufficiali;                           illaicseraM
ci piace il mare ma non ci vogliamo raffreddare,
ragion per cui quando andiamo a nuotare,
oltre i costumi, ci portiamo una scorta di scialli.


427.  Posso anche essere fisicamente il doppio di un tenore,             onarposozzeM
ma mi chiamano “mezzo”: forse perché sto “sul culo del soprano.”
Sono una voce femminile che sta tra il contralto ed il soprano.
Lo so ch’è difficile, ma voi indovinatelo: fatemi il favore!


428.  Gli uccelli, non stanziali, la fanno ogni stagione;                  enoizargiM
dal freddo vanno al caldo e poi ritornano da dove son venuti:
“E’ una prassi escogitata dalla natura per evitare l’estinzione.”


429.  In mano al soldato sono un’arma;                                          artiM
In testa al papa divento un copricapo.


430.  Io ricevo soltanto, ma dicono che porto.                                  otroP
Quand’è sera accendo la lanterna,
e con i lampi attiro e divento la taverna
di grandi navi e barche da diporto.


431.  Come animale dò fastidio agli esseri umani;                               acsoM
come città dò fastidio agli americani.
A volte i bimbi mi accecano…“ma è solo per gioco:”
lo fanno soltanto per trastullarsi un poco.


432.  Sono seguace di una certa religione…                                  ossodotrO
ma non accetto che mi seminiate addosso!


433.  Se lo chiede il cacciatore quando mi da la caccia:                       adratO
(sono un uccello.) Questa mattina farà presto… O tarda?


434.  Faccio la ruota ma non son gommista;                                     enovaP
La faccio per sembrare bello
ad una graziosa e bella gallinella
sperando che s’innamori di me a prima vista.


Ad occhi aperti sono quasi cieco,
ma quando chiudo gli occhi vedo tutto.   (V. Gambardella)


435.  Dalla nascita sono stato: “il sacrificale.”                             ollengA
Vivo con mia madre in gregge e son gioviale;
ma quando la festa del signore s’avvicina,
gli uomini, di quelli come me, fanno una carneficina.


436.  Chi è quell’uccello con sfumature rosse                              ossoritteP
che invece di dipingersi la faccia si dipinge il petto?


437.  Mia madre è pingue, ma noi siamo magrolini.                            oniugniP
Vivo sui ghiacci e mi nutro di pesciolini.
Ho un andatura strana, ma in acqua nuoto benone...
Il mio vestito è simile a un frac…
Dimmi la verità, col frac non ti ho dato un aiutone?


438.  Ci chiamano così, “riposte”, ma è una favola.                            etasoP
Siamo sempre in movimento tra bocca e denti:
siamo una triplice di utensili a cui piace la tavola.
Dopo di noi, gli scostumati, usano gli stuzzicadenti.


439.  Sono un uccello che passa due volte sull’Italia,                        ailgauQ
e tutte e due le volte trovo di cacciatori un’accozzaglia.
Quando dall’alto li vedo, il mio cuore si squaglia,
perché penso ai miei piccoli che lascio senza balia.


440.  Questa cosa è veramente bestiale.                                        oniriG
Sono il figlio della rana nella vita iniziale,
e non mi spiego, per quale motivo
mi danno un nome, che non è: ranocchio primitivo?


441.  Sono un apparecchio a reazione,                                        erottaeR
ma non reagisco mai senza motivo.
Sia d’inverno che nel periodo estivo,
la gente faccio volare: mi basta l’accensione.


Anche una grande emozione,
se provata in continuazione
può dare assuefazione.   (V. Gambardella)


442.  Se mangi troppo, dopo ti fa male                                         aicnaP
e il pantalone non riesci più ad abbottonare.
Cresce molto, ed è una cosa naturale
ad una donna che un bimbo sta ad aspettare.


443.  Mi sai dire come si chiama quel raggruppamento                       otnemiggeR
di soldati che stanno in caserma o in accampamento,
non per fare guerre, ma soltanto per reggersi il mento?
Se indovini, ti nomino sul campo “Capitano di complemento.”


444.  Adesso ti faccio una domanda da far girare le frattaglie.           enoilgattaB
Come si chiama quell’unità tattica, una delle maglie
dell’esercito, fatta di molti soldati… che fanno grosse battaglie?


445.  Nell’esercito è la più piccola maglia della catena;                     ardauqS
ma aiuta anche il disegnatore a tirare linee diritte.
Poi ci sarebbe, con lo stesso nome quella di pallone,
che se vince diventa di colpo uno squadrone.


446.  Hai il cervello di una tartaruga:                                       eram lA
se non sai dove si trova il bagnasciuga.
Si trova al mare o in montagna,
oppure è un posto di campagna?


447.  A me sembra che i cancelli li faccia il fabbro;                      otartsigaM
Allora che mestiere fa chi dice di fare il cancelliere?


448.  La cancelleria è un deposito di cancelli da buttare,                led oiciffU
oppure è un luogo dove si portano i quaderni scritti a cancellare?  ereillecnaC


Proverbio Cinese.
Se vuoi essere felice un’ora,
scegli una donna.
Se vuoi essere felice un anno,
scegli un’amica.
Se vuoi essere felice
per sempre, scegli la natura.


449.  Vende roba per scrivere e colorare                                   airelotraC
per cui è la gioia dei bambini che vanno a scuola.
Là dentro ci trovi anche i libri che dovrai studiare:
e se non studi vedo nel tuo futuro una cazzuola.


450.  Portano lo stesso nome, una nave ed un cappello.                         aculeF
Della nave ti dirò ch’è antica ed aveva belle forme.
Del cappello: ch’è indossato dai diplomatici in alta uniforme.
Mi sai dire qual è questo nome senza appello?


451.  E’ una carta da giuoco, molto buona,                                      attaM
a cui si può attribuire qualsiasi valore…
o una donna che ha perduto il senno e non ragiona.


452.  Qual è il nome di quel gas che puzza                                     onateM
meno del gas ch’esce dal corpo umano,
perché esce solo da metà dell’ano?

453.  Dirmi il nome sapreste                                                 angatnoM
di quel rilievo terrestre:
che se Maometto non la va a trovare,
è lei che si muove e lo va ad incontrare?


454.  Questa domanda, per voi è un poco cattivina,                            attevaN
ma con l’aiuto della mamma me lo dovreste dire.
Ho il nome di una piccola nave, ma sono una rotellina
che porta il secondo filo nella macchina per cucire.


455.  Sono uno strumento musicale a fiato;                                    aniracO
sono di ceramica e da molti buchi sono affetta.
Il mio nome, con “rina” di filato,
somiglia a quella che nel cortil sculetta.


456.  Da vista o da passeggio, poco importa.                                 ilaihccO
Sono fatto di plastica e di vetro
e mi appoggio sopra il naso, e dietro
l’orecchio… chiamano quattrocchi a chi mi porta.


La cosa sembrerà un po' macabra,
ma mi sono sempre chiesto:
"Se la polizia arresta un delinquente
con un braccio amputato,
come fa a mettergli le manette?  (V. Gambardella)


457.  Sono un eccellente pesce marino                                         anirbmO
e per questo di molti pescatori nel mirino.
A volta capita che qualche invidiosa si adombra,
e va dicendo in giro che faccio… un poco d’ombra.


458.  Sono un’oca giovane, che non capisce un’acca,                            arepaP
e che non sa galleggiare in poca acqua.
Ma son più conosciuta, quando sotto i riflettori,
in teatro, mi prendono gli attori.


459.  Il petto delle donne, è fatto di due pallette:                        otteparaP
che io non paro, perché non son portiere.
Come si chiama una struttura che permette
di affacciarsi senza il pericolo di cadere?


460.  Peccato che il mio nome non dice esattamente ciò che faccio.       ereihccurraP
Soddisfo le donne; e premetto che il mio non è un mestieraccio.
Le donne, vengono da me per farseli tagliare, lavare od aggiustare;
in realtà, io quelle cose fatte di capelli posticci non le ho mai saputo fare!


461.  E’ colpa della melanina; io non ho niente da vergognarmi,            assorelleP
perché son rosso da quando sono nato.
Ho combattuto contro chi voleva scacciarmi
dalla mia terra americana, ma sono stato annientato.


462.  Sono un uccello pesante, a coda corta;                                onacilleP
ho un becco lungo a spatola, e appena sotto, una borsa
per contenere i pesci che tengo di scorta:
da portare ai miei figli che non mangiano dalla notte scorsa.


463.  Corpo celeste che non brilla di luce propria;                           atenaiP
e sopravveste che il prete indossa per dir messa.
Per aiutarti, sul primo, ti dirò che è quì che si fa la storia,
e ci abitiamo noi. Sul secondo: che non è sempre la stessa.


 Le aspirazioni di un Napoletano
trapiantato in Arabia Saudita:
Fare il parcheggiatore abusivo
dei sandali lasciati fuori la Moschea.   (V. Gambardella)


464.  Se fossi d’oro non sarei buono da mangiare,                            orodomoP
invece sono rosso e faccio le insalate.
Se insieme al tonno e un po’ di sale mi mischiate,
otterrete una cosa squisita da degustare.


465.  Vedere un fuoco acceso e spegnerlo rientra nei nostri:                 ireipmoP
difatti non appena ci viene segnalato, corriamo e lo spegniamo.
Spesso, sulle date non ci troviamo, e con la gente bugiarda litighiamo:
“Noi pompiamo oggi, e loro dicono che abbiamo pompato ieri!”


466.  Appena visto vengo a calci preso                                        enollaP
e non trovo mai sul campo un difensore.
Forse è meglio, perché se vengo difeso
vengo preso a calci dallo stesso tutore.


467.  Ci son quelli d’albergo e quelli di condomini,                         ireitroP
poi ci sono quelli che lo fanno per gioco…
e pur giocando vengono riempiti di quattrini.


468.  A un topo comune ci pensa il gatto,                              ogrebla’d opoT
oppure si ricorre a trappole e veleni: ed ecco fatto.                  “ordaL”=
Mi sai dire perché per un topo d’albergo, visto ieri,
invece del gatto, chiamarono polizia e carabinieri?


469.  Mi sai dire il perché sono stato incarcerato                     otabur = oserP
con l’accusa di indebita appropriazione,
quando ho “preso” un treno che s’era fermato
al mio paese, sul binario numero tre della stazione?


470.  Chi: Dopo aver polli e conigli maciullati e stritolati,                   itneD
uno alla volta, con mio disappunto, se ne sono andati,
lasciandomi la bocca sguarnita e senza sorriso.
In verità: “Avrei preferito d’esser circonciso!”


La follia dell’amore
è di credersi eterno. . (Joubert)


471.  Ogni città ha una regione                                                  oetA
ed ogni uomo ha una religione.
Ma se qualcuno non ha fede…
Come viene chiamato quello che non crede?


472.  Non respingo perché sono asociale,                                  etnegnipseR
ma lo faccio sui treni per un fatto precauzionale.
Sono montato in testa ad ogni carrozza
e m’incontro coi miei amici solo se si cozza.


473.  In mare vivo ovunque: sulle barche abitualmente;                     etnegavlaS
ma in campagna non servo proprio a niente.
Sono pieno d’aria, ma non son borioso.
Salvo tanta gente ma non per questo sono ampolloso.


474.  Potrebbe essere alternata, ma se sei audace,                               amiR
a lei, quando più la baci più gli piace.


475.  A grandi e piccini sono Cara                                          allemaraC
e mi trovate nel bar e sulla bancarella.
Come cuore, posso avere liquore o una nocella
e sono molto ricercata da chi ha la bocca amara.


476.  Sono con tanti ingredienti preparato                                     otaleG
perché ad ognuno piaccio di un diverso gusto.
Vengo da tutti, in specie dai bambini, leccato,
e d’estate, con quel caldo, mi pare anche giusto.


477.  Sono nativa americana, e cresco sotto terra afflitta.                    atataP
Sono buona per primo e per contorno,
in special modo quando son fatta al forno…
Ma la gioia dei bambini è quando sono fritta.


478.  Gli interi, poverini se ne vanno, e solo io “resto.”                      otseR
Voi, prima mi controllate se sono onesto,
poi mi ricontate se sono quello giusto,
e poi mi mettete nel borsellino…qualche donna nel busto.


Il sole dietro le nubi s’era nascosto,
l’acqua scendeva giù adagio adagio:
si trattava solo di una nuvola di passaggio
messa lì apposta per spaventare i bagnanti d’agosto. (V. Gambardella)


479.  Se sei un pittore te lo fai auto;                                      ottartiR
ma se non lo sei, devi fare dal fotografo uno scatto.
Per la tessera e la patente, se vuoi guidare l’auto,
devono essere a mezzo busto e non ripreso intatto.


480.  Appartengo al regno animale e a quello vegetale.                         oicciR
Del regno, pieno di spine son quell’animale,
che al pericolo si arriccia per paura che qualcuno se lo magna.
Come vegetale invece: sono l’involucro della castagna.


481.  Te la danno quanto paghi, per quietanza,                               atuveciR
e se non ce l’hai sta attento alla finanza,
perché se per caso scopre che sei senza
ti fa pagare una bella multa per penitenza.


482.  E’ l’alimento base dei Cinesi…                                             osiR
e abbonda sulla bocca degli stolti.
Ma non dalla bocca degli stolti vengono raccolti,
e non piace solo ai Cinesi, ma in tutti i paesi.


483.  E’ estratta dal latte e si spalma sul pane.                             attociR
Dal nome sembrerebbe due volte cotta,
ma non sono un esperto, in materia sono un cane,
a cui piace soltanto la caciotta.


484.  E’ fatta di parole che si alternano o si baciano,                        aiseoP
e che legandosi una all’altra diventan versi.
E’ il Poeta che lega insieme le cose che lo ispirano:
però per farla, non basta un verso, ci vogliono diversi.


485.  In città, come un pesce è muto,                                             ocE
ma nelle zone di montagna è risaputo
che risponde giusto, anche se non è andato a scuola,
in tutte le lingue, e vuole avere sempre l’ultima parola.


Due sbruffoni facevano a gara a chi la sparava più grossa sulla pesca.
Io, disse il primo pesco soltanto pesci molto grossi.
Peschi per caso le balene? chiese il secondo ironizzando.  
No! - rispose il primo -  Le balene le uso come esca.


486.  Vi sono quelle da corsa e da passeggio,                              attelciciB
ed ogni bambino ha avuto questo aggeggio.
Non ha bisogno di carburante per camminare,
però se corri, senza essere allenato, ti farà affannare.


487.  C’è chi tira e chi si fa tirare;                                  erotaihcromiR
io sono nato proprio per trainare.
Sono un carro attrezzo del mare
e aiuto le navi in avaria il porto a ritrovare.


488.  Questo che ti descrivo è un patto                                       ottaraB
che avviene quando facciamo questo atto:
“Tu dai una cosa a me,
ed io dò una cosa a te.”


489.  Una sola, sarà un’avanguardista, ma per fare primavera,                 enidnoR
lei da sola non basta, ci vuole al minimo una schiera.
Non viene da noi per la villeggiatura o qualche scusa;
ma cerca il clima adatto che gli permetta una buona schiusa.


490.  Sono formata da trentadue punte (non tutte essenziali)                     asoR
quanti sono le direzioni dei venti.                                   itnev ied
Otto punte sono quelle più evidenti,
e quattro vengono direttamente dai punti cardinali.


491.  E’ l’azione che fa il ladro per mestiere,                                erabuR
ma la fai anche tu quando di nascosto,
prendi qualcosa che non dovevi avere,
o quando il gatto, dallo spiedo, si frega l’arrosto.


492.  Non sono un rubino nano,                                              ottenibuR
ma porto l’acqua per farvi lavare.
Il rubino forse di me è più caro,
però lui non vi può dissetare!


 Com’è difficile convincere d’essere in errore,
chi in buona fede è convinto d’essere nel vero!  (n. n.)


493.  Son del mare un pesce, detto azzurro,                                     ecilA
che al mercato vale meno delle triglie.
Ma io non cerco il principe azzurro
come quella ragazzina nel paese delle meraviglie!


494.  Sembrerebbe che io sia della Sardegna,                                  anidraS
invece non ho patria, e sono indegna
a stare in mezzo alla spigola e all’orata:
però faccio il giro del mondo inscatolata.


495.  Vivo nella sabbia del mare profondo,                                   aloilgoS
in essa trovo il mio cibo, e con essa mi confondo.
Ho gli occhi all’insù, e sono non tanto bella da guardare,
però sono di carne delicata e molto buona da mangiare.


496.  Di certo non sono io che vado nei campi a spigolare:                    alogipS
io sono del mare pulito un pesce di qualità pregiata.
Sono bella al naturale e tutti mi vorrebbero pescare,
perché sono superba quando vengo in ogni modo cucinata.


497.  Vivo fra gli anfratti, al riparo dalle mareggiate.                     atsogarA
Ho molti piedi e per vestito porto una corazza,
ma siccome sotto la veste ho carni assai pregiate,
ragion per cui i raffinati… mi spogliano come una ragazza.


498.  Sono un pesce a reazione e per evitare guai                            oramalaC
emetto una grande quantità di liquido nerastro
simile all’inchiostro contenuto nei calamai.
Sono simile a lui nel nome, ma da vivo son rossastro!


499.  Vivo attaccata agli scogli del fondale                                  acirtsO
e dentro di me ho un frutto ricercato.
Quando, dentro di me subentra il male,
mi curo avvolgendo di madreperla il punto malato.


E’ meglio lasciare che parli per noi la nostra vita,
piuttosto che le nostre parole. (Gandhi)


500.  Vivo sotto la sabbia                                                    alognoV
e ho due corna per respirare.
Mi prende una rabbia
quando da lì sotto mi vengono a pigliare.
Dicono che di me ne bastano pochi etti,
per insaporire da Dio un piatto di spaghetti.


501.  Vivo sulla sabbia ed il mio corpo è fatto a punta.                aniram alletS
Quando sul mio cammino un riccio spunta,
nonostante punga, con fare sornione lo aggancio,
e in men che non si dica me lo mangio.


502.  Nella vita fatta a scale                                                   elaS
c’è chi scende e c’è chi sale.
Si dice da sempre e davvero è:
che senza un acino di me, la minestra persa è.


503.  Sono un condimento da cucina                                               epeP
e faccio starnutire chi mi s’avvicina.
Vengo usato dagli intenditori,
e da chi allo stomaco non ha bruciori.


504.  Vado come oliva, al frantoio ed esco vergine,                              oilO
però se esco da Sansa, perdo la verginità.
Sono buono sul pane cotto con fascine,
ed anche su quello uscito dall’elettricità.


505.  Sono figlio di Mais, ossia granone,                                    nroc poP
e vengo messo sul fuoco a scoppiettare,
per allietare grandi e piccini e tutte le persone
che di me son ghiotti e si vogliono ingozzare.


506.  Gli brillano gli occhi se mi vede un piccione,                          enonarG
e macinato brillano anche al polentone.
Spezzettato piaccio anche agli uccelli:
che poi finiranno nella polenta con gli oselli.


Camminavo per le vie di Damasco, ero senza scarpe,
passai davanti ad una Sinagoga, ne vidi tante.
Stavo per rubarne un paio quando vidi uscire
un ragazzo senza gambe. Rinunciai e ringraziai
il signore di avere i piedi... scalzi! (V. Gambardella)


507.  Non sono vecchio, ma ho la testa bianchina.                              olovaC
Sotto le mie foglie a mo’ d’ombrellini,
tradizione vuole che nascono i bambini.
Ho un difetto: puzzo un po’ quando mi si cucina!


508.  Io, nell’orchestra faccio un gran casino                                 ittaiP
quando sull’altro mi sbatto o mi strofino.
In casa averli è cosa naturale:
se no mangi in terra come un animale.
Attenti però a non far cozzare i tuoi e i suoi,
altrimenti: chi rompe paga e i cocci sono suoi!


509.  Il mio amico Al, viveva in una bicocca,                               accociblA
e non aveva niente da portare alla bocca.
Un giorno mise assieme il nome ed il casato,
e si riempì la pancia di un frutto dorato.


510.  Sono come le altre, una verdura,                                       atalasnI
e mi faccio i cavoli miei, finché dura.                             asoiccirpaC
Qualcuno poi mi droga, ossia mi mette qualcosa,
di forte dentro, e vengo incolpata d’esser capricciosa.


511.  Sono un amante d’ogni bosco                                               ognuF
ed è lì che spontaneamente cresco.
Non dalla polizia, ma sono molto ricercato:
attenti però che fra di noi c’è qualcuno col dente avvelenato.


512.  Di che colore era il cavallo bianco di Garibaldi?                        ocnaiB


513.  Di che materiale erano le scarpette di Cenerentola?                       orteV


514.  Che cosa dava fastidio, (non era una cicala),                        ollesiP lI
alla bella principessa che non riusciva a dormire
su venti materassi e venti cuscini?
Oh, ma questa per dormire prendeva la scala?


Il prossimo sembra così lontano da noi
che a volte è necessaria tutta una vita per raggiungerlo. (J.Green)


515.  Come si chiamava quel bambino                                         onicilloP
che per ritrovare la strada di casa
se la segnò buttando un sassolino
o una briciola di pane preso in casa?


516.  Come si chiamava il frutto                                                 aleM
che la strega cattiva avvelenò
e che in ogni fiaba, chi se lo mangiò
se la vide sempre di brutto?


517.  Chi incontrò Cappuccetto Rosso nel bosco,                               opuL lI
mentre portava da mangiare alla nonna?


518.  Da chi furono salvate                                            erotaiccaC laD
Cappuccetto Rosso e la nonna?


519.  Mi sai dire se il pranzo, o lo spuntino                                 onitseC
che Cappuccetto Rosso portava alla nonnina
era contenuto in una borsa o in un cestino?


520.  Lo fa il dentista ed anche l’ingegnere:                                  etnoP
ma pure Noè sulla sua Arca lo doveva avere.
Se non ci fosse, per andare o per tornare
da una riva all’altra dovresti nuotare.


521.  Mi sai dire chi era quel grande generale                              enoelopaN
che sull’isola d’Elba si trovava male
perché non era lì a villeggiare,
ma era stato dal Re fatto esiliare?


522.  E’ conosciuto come l’eroe dei due mondi,                              idlabiraG
ma più che guerre faceva scaramucce.
Partì da Genova con mille uomini pronti
a morire per lui andando a Marsala senza cartucce.


Un servizio accettato controvoglia
e svolto senza gioia, diventa un peso insopportabile. (n. n.)


523.  Chi è quell’uomo, poi diventato santo,                            ocsecnarF naS
che si spogliò di tutto per sposare “Madonna povertà”
e che fondò l’ordine dei frati minori…e non soltanto.
Scrisse pure un cantico dove per ogni cosa ringraziava l’aldilà?


524.  Chi: In cielo è destinato a fare il portinaio                        orteiP naS
e si arrabatta con milioni di chiavi?
Solo chi non ha combinato manco un guaio
ha il permesso d’entrare, altrimenti fra gli schiavi
di Satana, nell’infocato inferno,
ti manda, con il beneplacito del Padreterno!


525.  Chi era quel militare che mentre a cavallo dava,                    onitraM naS
incontrò un uomo povero che nudo per la strada camminava?
Mise mano alla spada e fece in due il suo mantello:
metà la tenne per se, e metà la dette al poverello.
Quando è il suo onomastico, il contadino
dice che in cantina tutti i fusti son diventati vino.


526.  Che grado aveva quell’uomo rude, che nella sua barcaccia               onatipaC
per crudeltà e vendetta, per tutta la vita dette la caccia
a quella povera balena bianca che nell’oceano navigava,
senza rompere le scatole a lui e alla gente che passava?


527.  E’ la capitale di un piccolo principato,                                 ocanoM
ma è anche una grande città della Germania.
Chi ha fede e dal signore è chiamato
si ritira in convento e porta il saio?


528.  Ho cercato la gravità nella periferia di Bari,                       ortneciraB
ma lo sapevo in partenza che non facevo centro.
Ho chiesto informazioni a due in abiti talari
per trovarla, e questi mi hanno mandato a Bari centro.


529.  Chi pesa di più: un centimetro cubo d’oro o di piombo?                      orO


530.  Come si chiama chi fa l’oroscopo:                                     ogolortsA
Astronomo o Astrologo?


Una spiga di grano matura abbassa la testa,
una vuota rimane sempre diritta. (proverbio)


531.  Cosa studia l’astronomo?                                              irtsA ilG


532.  Come si chiamava quella principessina                                evenacnaiB
che mangiò una mela avvelenata
che dalla strega cattiva era stata preparata,
e che nel bosco trovò dei sette nani la casina?


533.  Come si chiama quella fiaba                                            alleB aL
in cui una principessa viene                                       atatnemrodda
da un fuso avvelenato punta                                           ocsob len
e che invece di morire per cent’anni sviene?


534.  Di sicuro saprai chi era quel burattino                         otteppeG ortsaM
che ad ogni bugia si allungava il naso;
ma mi sapresti dire, per caso,
come si chiamava il suo padrino?


535.  Chi è quell’animale marino, poco astuto,                                  ecseP
che appena vede un lombrico sopra un amo,
invece di scappar via dice: “adesso mi disfamo,”
ma resta agganciato e chiede aiuto, ma chi lo sente…è muto!


536.  Siamo due fratelli gemelli che secondo la leggenda,                    apul anU
per usurpare il trono di Alba Longa, in una giornata cupa,
nostro zio gettò nel Tevere, ma che non gli riuscì la faccenda,
in quanto fummo salvati da una (pupa): che l’intento di nostro zio sciupa.
Tu devi dirmi, di questa storia un poco ingarbugliata chi era la pupa?


537.  Io non amo nessuno, sono un selvaggio.                                   olomoR
Avevo un solo fratello e l’ho ucciso,
perché non mi piaceva quel doppiaggio.
Sono stato il primo a sedermi sul trono di Roma di sangue intriso!


538.  Di una torta si fanno tante porzioni                                 otacudelaM
ed ogni commensale avrà la sua razione.
Chi ne approfitta, come viene chiamato:
Affamato, ben educato o maleducato?


I Marsupiali sono madri senza criterio,
perché permettono ai loro piccoli
di giocare in borsa. (V. Gambardella)


539.  Riesce a fare torte e pasticcini                                 ereiccitsaP lI
che sono la gioia di grandi e piccini.
Chi è che nel farli ci mette tanta cura
e poi mette in vetrina la sua bravura?


540.  Come si chiamava il primo uomo che mangiò                                 omadA
una mela dal ramo e Dio per castigarlo lo scacciò
dal Paradiso, e per punizione sulla terra lo mandò?


541.  Chi fu la prima donna che prese all’amo                                     avE
il primo uomo che si chiamava Adamo?
In realtà, fu lei che senza usare alcuna cautela,
prese, senza permesso, dall’albero la mela!


542.  Prima del fattaccio della mela,                                         anu noC
Adamo ed Eva erano nudi come vermi,                              ocif id ailgoF
ma subito dopo, come se fossero visti sugli schermi,
provarono vergogna e si coprirono con una stoffa di tela?
C’è un errore. Con che cosa si coprirono Adamo ed Eva?


543.  Perché Adamo ed Eva, quando gli andò male                            ilg éhcreP
il fatto della mela, del serpente ed accessori,                     non ilamina
non si coprirono con una pelle d’animale,                           itats onare
come hanno fatto poi i suoi successori?                           itaerc arocna


544.  Spremiti un poco le meningi.                                               aleT
Se sei un pittore sopra ci dipingi.
Se sai di Ulisse, saprai pure dirmi cosa faceva
Penelope di giorno e di notte disfaceva?


545.  Eolo è quel Dio che la spinge:                                     alev a acraB
così non ha bisogno di remare
per camminare, quando si accinge
ad attraversare in lungo e in largo il mare.


Un vigile urbano,
quando telefona fuori città
diventa interurbano? (V. Gambardella)


546.  Le lancette dell’orologio che hai al polso,                        artsed osreV
girano verso destra o verso sinistra?


547.  Qual è fra tutte le lancette dell’orologio                         elled alleuQ
quella più attaccata al quadrante?                                          erO


548.  L’esatto rumore di quando si bussa                                      cot coT
alla porta con le mani è: tic tac o toc toc?


549.  E’ un animale o una cosa chi                                           asoc anU
ha un verso che fa tic tac?


550.  Secondo una tua valutazione, zio Paperone,                              enocciR
era povero in canna o era un riccone?


551.  Sai dirmi come si chiama la “bellissima”                                 aivilO
fidanzata di braccio di ferro?


552.  Per quanti anni dormì la principessa,                                     otneC
dopo di essersi punta con un fuso,
nella fiaba della bella addormentata?


553.  Come si chiama l’atto che si fa, quando alla stazione             enoizaretilbO
infili il biglietto per viaggiare in quella macchinetta?


554.  Chi guida un’auto, si chiama autista;                                    atoliP
Come si chiama invece chi guida un’auto da corsa?


555.  I paralleli sono i maschi delle parallele?                           eenil onoS
etnatsoc aznatsid a


Un uomo può essere considerato un saggio, se ricerca la saggezza,
ma se crede d’averla trovata è uno sciocco. (Proverbio Iraniano)


556.  Se hai saputo rispondere alla domanda di sopra,                            onoS
dovresti sapere anche se sono “ideali o messi in opra”             ilaedi eeniL
i paralleli per fare tutto il giro della terra?


557.  Proseguiamo su questo punto, ci ho preso gusto.                     atnattotneC
Sapresti dirmi di questi paralleli, qual è il numero giusto?


558.  Giusto, sono 180 i paralleli;                                     enidutital aL
ma cosa li divide uno dall’altro?


559.  Abbiamo appurato che sono 180 i paralleli,                        erotauqe‘lleD
e che sono esattamente 90 a Sud e 90 a Nord.
Ma a Nord e Sud di chi? Sei bravo se me lo sveli!


560.  Abbiamo detto che i paralleli sono 180.                                     onU
Secondo te, anche gli equatori sono 180?


561.  Dove vivono i pinguini:                                            oiccaihg leN
nel ghiaccio o nel deserto?


562.  Dimmi i nomi di questi due fratelli molto uniti,                      e erotsaC
figli di Zeus, Dio del mare, e di Leda.                                 eculloP
Uno di loro morì; l’altro dalla solitudine fu preda,
e nella costellazione dei Gemelli son finiti.


563.  Nella fiaba: “ La piccola fiammiferaria”                             odderf laD
come morì la protagonista?               


564.  Biancaneve, aveva una madre o una matrigna?                        angirtam anU


565.  Cosa interrogava la matrigna di Biancaneve                          oihcceps oL
per sapere chi era la più bella del reame?


566.  Quando lo specchio disse alla maligna                                  nu òdnaM
che la più bella era Biancaneve, cosa fece la matrigna?              erotaiccac
alrediccu rep


Predica ad un funerale.
Noi vogliamo sempre sapere la ragione per cui una cosa cattiva
è successa proprio a noi, come se sapendolo riuscissimo
a cancellare od alleviare quella pena. Non riuscendolo
a sapere, dobbiamo solo pensare che Dio non ci
manda mai più di quanto possiamo sopportare.


567.  Al cacciatore mancò il coraggio                                     id erouc lI
di uccidere una ragazza così bella;                                  evenacnaiB
allora per guadagnarsi l’appannaggio
un cervo uccise, e portò la prova ad ella.
(Qual era questa prova che la matrigna voleva?)


568.  Quando si pulisce la casa della zia,                                    aiziluP
si fa pulizia oppure polizia?


569.  Biancaneve non ritornò dalla matrigna a casa,                         ettes ioC
perché aveva capito che questa la voleva morta.                            inaN
Allora restò a vivere nel bosco senza casa,
finché un giorno di lontano non scoprì una porta.
(Di chi era quella casa e con chi visse Biancaneve?)


570.  Uno scheletro è fatto di polpa, di ossa, o di grasso?                   asso iD


571.  Sono un muscolo della tua gamba:                                      oiccaploP
non mi confondere col polpo cattivo.
Trattami bene e ti terrò in gamba,
altrimenti diventerò afflittivo.


572.  Ponente, Occidente, Ovest, sono la stessa cosa?                              iS


573.  Mi sai dire come si chiama                                              etneirO
la parte opposta all’occidente?


574.  Cominciamo col dire                                                      duS aD
che lo scirocco è un caldo vento.
Secondo un tuo ragionamento,
da Nord o da Sud ci viene a colpire?


La cortesia è l’arte di sopportare
la noia senza annoiarsi. (Joubert)


575.  Mi sai dire cosa significa schernire?                                  eredireD
Quando lo fanno a me, m’arrabbio molto
e mando chi mi ha schernito a benedire.


576.  Mi sai dire se si può sciorinare ovunque,                               euqnuvO
oppure si deve sciorinare per forza in gabinetto?


577.  Sprizza rapida e vivace dai carboni ardenti,                          allitnicS
e a volta ne basta una per appiccar l’incendio.


578.  Secondo il tuo parere di persona esperta:                            eravort ‘E
la scoperta è un nuovo tipo di coperta?                                asoc anu
aton non


579.  Quanti erano gli apostoli di GesùCristo?                                 icidoD


580.  Da chi fu tradito Gesù Cristo?                                         aduiG aD


581.  Quello che ricevette Giuda in cambio del tradimento                   iraned 03
non gli bastò nemmeno per mangiare una pizza con gli amici;
anzi pentito, si tolse la vita, e questi furono gli unici benefici.
Mi sai dire quanto ricevette Giuda per il suo tradimento?


582.  Era ancora buio, quando al gallo                                      etlov erT
gli venne voglia di fare il gallo.  
Salto addosso ad una gallina
ma gli schiacciò un callo.
Non gli rimase che dire:
“Scusi signora, non lo faccio più!
Mi sai dire,prima del canto del gallo,
quante volte Pietro rinnegò Gesù?


583.  Non esser frettoloso, prima pensa e poi rispondi cauto:              ossificorC
Gesù morì crocifisso o andò sotto un’auto?


584.  Dopo tre giorni dalla morte, a Gesù,                                  òticsusiR
cosa successe di miracoloso?
Quella volta fu un successo strepitoso,
poi, fino ad oggi, non è successo più.


La legge è uguale per tutti!
ma un barbone può avere
gli arresti domicialiari? (V. Gambardella)


585.  Entri in una miniera abbandonata,                                 orefimmaif lI
non per niente illuminata;
All’interno, per farti luce, trovi:
una candela; una scorta di secchi rovi;
un lume a petrolio; un camino ed un frigorifero.
Premetto che hai a disposizione un solo fiammifero;
Per non sbagliare, tu cosa accenderesti come prima cosa?


586.  Come vengono chiamati chi ha scritto i vangeli?                     itsilegnavE
Catechisti, Vangelisti o Evangelisti?


587.  Quanti sono gli evangelisti?                                            orttauQ
Ti chiedo il numero di quegli ufficiali,
perché la chiesa prima, fece un repulisti.


588.  A quale categoria di libri appartengono                             ircaS irbiL
la Bibbia ed il Corano?


589.  Rispettivamente, i libri di quali religioni                         e acilottaC
sono la Bibbia e il Corano?                                          anamlussuM


590.  Sono un animale dal corpo sinuoso,                                        ottaG
e coi miei padroni sono molto affettuoso.
Ho le unghie retrattili e non fisse,
e accanto al muso tengo le vibrisse.


591.  Davanti assomiglio ad una motocicletta,                             elled ottaG
di dietro ho i cingoli come i carri armati;                                iven
Per correre sulla neve vengo usato,
e il nome di un animale mi hanno affibbiato.


592.  Porto gli zoccoli come gli Olandesi,                                    ollavaC
ma gli uomini mi fanno le scarpe dal fabbro.
Vivo in scuderie e stalle di tutti i paesi
e per guidarmi, mi danno un morso dentro al labbro.


Un cretino di Creta, se si sposta
a Crotone: diventa un Cretinone? (V. Gambardella)


593.  Sono io la sfortunata e invece ho la nomea che porto sfortuna.          atteviC
Sono un uccello rapace a cui piace cacciare quando c’è la luna.
Ho piume brune macchiate di bianco, un capo tozzo e grandi occhi gialli,
e vengo amata molto meno dell’aquila, dei passeri e dei pappagalli.


594.  Di un colombo comune ho sembianza e taglia                             enoicciP
e un dì lontano facevo il porta ordini in battaglia.                erotaiggaiv
Se mi portano lontano, qualsiasi parte del mondo sia,
se non mi succede un incidente, ritrovo sempre casa mia.


595.  Al maschile viene punito dall’arbitro con un cartellino,            allaF-ollaF
di diverso colore, a seconda di ciò che ha fatto il birichino.
Al femminile, è un guaio più serio. Se poi s’apre nello scafo,
affonda: sia essa barca, nave, oppure motoscafo!


596.  E’ rumorosa ed il corpo fa sobbalzare,                                    essoT
ed anche volendo non si può fermare.
Se continua, il dottore bisogna chiamare,
che ci darà uno sciroppo per farla calmare.


597.  Sono a difesa dell’organismo                                           otunratS
e ciò che faccio, lo faccio per altruismo.
Se dentro qualcosa di fastidioso m’entra,
faccio una profonda ispirazione,
e poi una brusca espirazione:
e inondo di saliva chi mi sta vicino, anche se non centra.


598.  Chi ti alza più del sole la temperatura?                               aittalaM


599.  Dimmi chi sono. So disegnare colorare e progettare,                      atitaM
e al posto della penna mi hanno scelta per votare.
E’ risaputo che anche il migliore architetto
mai inizierebbe con la penna un progetto!


600.  Sono pieno di peli, ma non sono peloso.                                ollenneP
Non ho bisogno né del dermatologo né dell’estetista;
anzi è lei che ha bisogno del mio fare favoloso
per rendere le signore più belle alla vista.


 Lamentazioni.
E Dio disse: "Io vi darò una terra
dove scorre latte e miele".
Non era più facile darci una terra
dove scorreva acqua semplice:
al limite ferrarelle? (V. Gambardella)



Fonti: Selezione dal Reader’s Digest.
Il Tao per un anno di Deng Ming - Dao
Il Piccolo libro della felicità di Andrea Giardina.
Proverbi napoletani e altro di (n. n.)*
Proverbi tratti da “Don Chisciotte e Sancio Panza.”
Qualche idea dall’Enigmistica e l’altra Enigmistica.
Miscellanea, di Vittorio Gambardella.

* Gli autori, per cause diverse “irrintracciabili” sono riportati con: (n. n.) in minuscolo.

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